IL FILO DEL DISCORSO




Questo Blog nasce dalla stima e dalle chiacchiere di due donne che con il tempo scoprono e riscoprono passioni ed un sentire comune, comuni radici, competenze per certi versi complementari.
Questo sarà quindi un piccolo pensiero felice scritto a quattro mani... buona continuazione!

venerdì 30 aprile 2010

lettura,violette e fiori di campo



 

Un momento di relax, un fresco cuscino con un inserto di violette, ricamato a punto croce, con doppio filo mulinè dai colori primaverili, ideale per appoggiarmi sul prato e proseguire una piacevole lettura all'aria aperta.

Foto: Anto
Ricamo: Anto
Testo: Anto

mercoledì 28 aprile 2010

Prime rose nel giardino



Sarà che sono nata nel mese delle rose e che da sempre ogni mio compleanno è stato accompagnato almeno da un bocciolo appena colto, ho sempre provato un'amore incondizionato per questo fiore particolare, per i suoi profumi, per i suoi colori, per la sua veste a volte evanescente e leggera, a volte ricca e corposa.
Queste sono le prime rose a sbocciare nel mio giardino, il giorno prima non ci sono, non le vedi, ancora l'aria non è abbastanza tiepida e malvolentieri si rimane all'aria aperta se non lo stretto necessario per un minimo di  " manutenzione",  il giorno dopo esplodono in tutta la loro bellezza!

Foto: Naty
Testo: Naty

lunedì 26 aprile 2010

Profumo di lillà e stoffette americane


Ho realizzato questa piccola tovaglietta patchwork con stoffette americane, lavorando tanti piccoli esagoni.
Li ho cuciti insieme a formare un motivo floreale, e poi imbottitura e "quiltatura" come piace a me rigorosamente a mano.
La tecnica degli esagoni l'ho imparata seguendo un breve corso tenuto alla fiera "Abilmente" di Vicenza , l'autunno scorso. L'effetto è carino no? Con esagoni piu' grandi si può realizzare un comodo plaid da divano.

Foto: Anto
Testo: Anto

domenica 25 aprile 2010

Nuovi progetti

Tante stoffe nuove, tante idee, poco, pochissimo tempo..... e..... il cambio di stagione ancora da fare!!!!
Ecco i miei ultimi acquisti, l'idea sarebbe ricavarne delle borse.... chissà quando riuscirò a mostrarvi il risultato finale!

Foto: Naty
Testo: Naty

mercoledì 21 aprile 2010

IL FILO DEI RICORDI












Eccomi, appena oltre il mezzo secolo alle prese con un accattivante sistema che è il web, che mi consentirà di esprimermi, di raccontare le mie passioni, che sono nate nel tempo lentamente e hanno preso vigore grazie agli incontri e agli scambi d’opinione con la mia amica.
Abbiamo in comune le tradizioni di una terra bellissima, la Sicilia, un’educazione al femminile che ha instillato in noi fin da piccole l’amore per “il filo” in tutte le sue espressioni, dal ricamo al cucito dal lavoro a maglia all’uncinetto.
Ma nella prima parte della mia vita non mi sono troppo concessa il lusso di questi piccoli piaceri, perché………………………….
Questa sono io neo mamma:
Paura, insicurezza, vacillano i miei riferimenti di sempre, ho un grande senso di inadeguatezza, come posso contenere tanto amore e non lasciarmene sfuggire da qualche falla, devo controllare tutte le cuciture del mio cuore, che nessuna sia sfilata, che tengano tutte fitte fitte.
L’oggetto del mio struggimento è troppo prezioso, niente dovrà mai scalfirlo, e come fare se tutto non dipende da me? Quante variabili dovrò controllare? E tutte io, io in prima persona e nessuno per me, nessuno può.
Così l’essere mamma si sovraccaricava, non era il semplice occuparmi della loro crescita, della loro salute, del loro benessere, della loro educazione, dei loro progressi, del loro apprendimento, ……………………………… ma era soprattutto preservarli dal male, da quanto potesse accadergli di brutto. Questo mondo troppo grande, troppo vasto troppo tutto per contenere me, ora che avevo i miei figli. Dovevo cercare un mondo piccolo piccolo, semplice semplice, coccolo coccolo . Dovevo trovarlo, per me e per loro. Che avesse una fitta imbottitura, spessa e morbida per attutire i colpi, che non lasciasse entrare, che non lasciasse uscire. Così tutto immobile uguale a se stesso niente male niente dolore, niente paura.
Quanta fatica perché non si allentasse la presa perché non si perdesse il controllo ………………..
Tutto in ordine, tutto pulito, tutto controllato…………….Poi gli anni passano e tutto cambia, …. e come cambia……e mi dicevo:
Troppo amore? L’amore non è mai troppo. Non contenerlo questo amore, fallo dilagare, fallo espandere che se ne impregni l’aria che respiri , che si infili in quei cassetti ordinatissimi e ci porti dentro un po’ di sano scompiglio, fallo rotolare in casa che si versi sui tappeti immacolati, ne cambierà l’aspetto, fallo sostare in cucina, tra i piatti sporchi e il tavolo in disordine, dagli il permesso di entrare in bagno e fare vapore, schizzi di acqua e sapone sulle mattonelle e (orrore!) sullo specchio! e un giorno distrattamente guardandoti intorno ti sentirai bene perché tutto l’amore che hai lasciato libero ha dipinto i muri della tua casa, ha stropicciato il divano “buono” ha scorticato l’anta della cucina, ma chissà perché è tutto cosi bello !
I figli insegnano questo.

Ora, che i miei figli sono grandi, ora che io ho imparato (non del tutto) che un po’ di sano disordine è salute e libertà e non deve limitarmi, riesco a trovare un po’ di tempo per me, tutto da dedicare alle mie passioni di filo. Datemi ago e filo e trasformerò il mondo circostante!

Testo: Anto
Foto: Anto

IL FILO DEI RICORDI








Originaria di una terra in cui le bambine, smessa la culla, iniziano a ricevere in regalo dalle persone più care i primi pezzi del corredo, ricordo me bambina guardare nella “cascia”, la cassapanca in cui mia nonna custodiva religiosamente il suo corredo e quello di sua mamma, rimirare quei tesori che un giorno sarebbero stati miei, e seguire con le mie piccole dita i disegni abilmente eseguiti dalle donne della famiglia che avevano contribuito a quella meraviglia.
Ricordo i primi punti eseguiti all’uncinetto e le mie prime realizzazioni a filet, il primo ricamo eseguito sul telaietto appositamente comprato per me e la voce della mia stupenda mamma che mi ripeteva di imparare il punto croce, che era bello, che mi avrebbe dato delle soddisfazioni.
Il punto croce l’ho imparato parecchi anni dopo, grazie alle chiacchiere e alle piacevoli condivisioni con la mia nuova amica che ha consentito la ripresa del filo dei ricordi che ci ha portate all’inizio di questa nuova avventura.

Testo: Naty
Foto: Naty

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